Le avventure di Curiosin - Canto 8

(64) Un Tutore, generalmente un bravo studente dell’ultimo anno di Legge, li guidava nelle conversazioni sui vari temi presentati dai professori di Cattedra. Curiosin vide questa studentessa altre volte in giro all’Ateneo, pero’ ormai non erano piu’ nella stessa Facolta’. Curiosin si riprese d’animo, pero’ la sua autostima rimase ferita per molto tempo, anche se da allora in poi, riusci’ agli esami di tutte le materie nella Facolta’ di Arte ed anche in una nella Facolta’ di Economia. 

(65) Curiosin ando’ spesso nella Biblioteca dell’Universita’ anche durante il periodo delle ferie universitarie. E li’ un giorno aveva scritto la sua prima poesia ... e poi tante altre. Li’ aveva anche cominciato a scrivere per se stesso. A spiegarsi perche’ lui aveva il vizio di procrastinare in alcuni impegni importanti ed a spaziare troppo al largo con le sue aspettative. I suoi piani per il futuro rimasero in bilico perche’ non sapeva piu’ cosa fare nella vita. Curiosin voleva fare l’Avvocato! 

(66) Difatti un giorno ad un Ristorante con amici della Facolta’ di Legge, il padrone del ristorante che li serviva gli diede il conto finale da organizzare con il bel gruppo festoso. Curiosin gli chiese: “perche’ hai dato il conto a me?” Il padrone/cameriere rispose: “tu sembri l’unico avvocato in questo gruppo!” Ma il tempo, dopo una brutta esperienza ed importante, aguzza l’ingegno e Curiosin dovette confrontarsi con la sua nuova realta’. 

(67) Non solo ci fu il rifiuto di continuare allo studio della Legge, gli fu tolto anche il sussidio governativo che aveva guadagnato l’anno prima con i buoni risultati agli esami finali. Adesso doveva continuare con i suoi lavori part-time e completare i compiti scritti per tutte le sue materie di studio. L’anno seguente i suoi amici di Legge capirono che dovevano studiare di piu’ per la laurea in Legge. Per questa ragione, Curiosin non li vide piu’ tanto spesso. 

(68) I suoi vecchi amici andavano a fare le ricerche nella Biblioteca della Facolta’ di Legge, mentre lui andava sempre in quella generale per tutte le Facolta’ piu aperte: come le arti, la filosofia, la storia, la geografia, l’economia e tutte le altre materie. Insomma questa Biblioteca Generale, chiamata Biblioteca Maya, ti apriva la mente soltanto a visitare i suoi tre piani pieni di libri di tutte le materie dell’Universita’. Anche di quelle Facolta’ che avevano la propria Biblioteca di specializzazione. 

(69) Difatti le Facolta’ di Medicina, Legge ed altre Materie piu’ tecniche avevano piccole Biblioteche dentro ai loro vari Dipartimenti di Studio di questa Cittadella del Sapere e delle Conoscenze. Questa ‘Universita’ Blu’ era un Paese a se’ con tutte le facilita’ necessarie per le migliaia di pesci studenti e dei loro professori e tutori. Ma anche di tutti gli altri pesci che lavoravano li’. C’erano ristoranti, teatri, saloni per le conferenze e le serate di divertimento. Poi c’era anche una piscina marina dove andavano ad esercitarsi i futuri campioni. 

(70) Tantissimi spazi verdi in mezzo a tante caverne marine dove vi erano uffici, stanzoni per le esposizioni di arte e sculture, teatri sia fuori che dentro a questi edifici. Insomma questa Universita’ Blu era la migliore delle Universita’ per la sua reputazione internazionale, ma anche per l’appoggio del Governo che permetteva a studenti meritevoli di continuare con gli studi con poca spesa per l’anno accademico. Non tutte le mancate opportunita’ sono negative. Cosi’ Curiosin si trovo’ con piu’ tempo libero da dedicare ad altre cose che a lui interessavano. 

(71) Curiosin riusciva a completare i suoi compiti per le lingue, storia e filosofia con facilita’ e senza tantissimo impegno! A lui piaceva essere libero di godersi la vita universitaria sociale e culturale. Difatti comincio’ a far parte di una compagnia teatrale appena stabilita dal Professore di Casalingua, quella che Curiosin aveva parlato con la sua famiglia. La Blulingua era infatti per lui una lingua da perfezionare: da imparare e migliorare insieme alla Lingua Verde di sua scelta’. E poi c’era lo studio della Storia. Ma quale Storia? 

(72) Difatti qui in questo Ateneo, Curiosin comincio’ ad apprezzare il fatto che la Storia ha tante facce e tanti modi di essere interpretata. I professori avevano spesso opinioni diverse di come spiegare i fatti che avevano avuto effetti positivi o negativi. Curiosin noto’ anche che essi ignoravano la storia di gruppi meno riconosciuti, di quelli che provenivano da altre culture di pesci e di diverse comunita’. Poi la filosofia gli aguzzo’ anche le vedute in quanto quest’ultima era un albero con tantissimi rami di conoscenze e di varieta’.