Le Avventure di Curiosin - Canto 1



(1) In vitrea vasca di superficial natura guizzava un pesce di mezz’eta’ con altri pesciolin vivaci e blu. Tra tanto conforto e facil cibo, il pesce grande tranquillo se ne stava e, soddisfatto, insegnava i piccini ad aprire la bocca per mangiare, ed a guizzare quand’uno dal di fuori li guardava con curiosita’.





(2) Un giorno il piccolim fra i piccolini, chiamato Curiosin, chiese al padre se c’era un altro mondo di la’, fuori della vasca nativa. “E si’ che c’e’,” rispose il pesce grande, ma figlio mio e’ duro il mondo fuori la’ dove viss’io un giorno: tra pesci grossi, fredda corrente, selvaggia natura ed acqua puzzolente. Eppur mi divertivo…

 



(3) E come il figlio piccolino con bocca aperta stava, il padre l’ammoni’ con questa storia. “Devi sapere, o mio piccolo Curiosin, che un giorno volli vedere come stavano i miei vicini, i pesci cani. E pian pianino guizzai per molto tempo finche’, ad un tratto, mi ritrovai davanti ad un grosso pesce con denti da mastino.




(4) Brutto fu quel momento e pieno di paura, ma io, piccolino tra tanti pesci grossi, mossi la coda come la corrente verso piu’ sicura regione del mare grande. Trovai rifugio in una grotta azzurra ed ogni giorno nuotavo con le onde; quando il fondo oscuro nella notte riempie di paura il timoroso pesce, io m’affacciavo timido a per d’acqua.

 



(5) Guardavo le luci del cielo brillare nell’immensita’ oscura tanto bella. La’, pensavo alla mia prima giovinezza ed ai felici tempi trascorsi in compagnia della mia famiglia e degli amici miei. E di la’ vedevo ogni tanto barche con ciurme d’emigrati che silenziosi tendevano qualcosa in giu’ al fosco mare periglioso.

 



(6) Ma quando Febo il Sole, laggiu’ dall’orizzonte, appariva sfoggiante con i suoi cavalli biondi, sentivo sempre una dolce melodia da quelle parti dell’or gioiosa gente. Viss’io contento per un bel po’ di tempo in quella regione sconosciuta ai pescicani finquando vid’io un grazioso olacanto mangiare con gusto un verme tanto grosso ed attraente!

 



(7) Ed io, come pesce sega che mirato ha la sua preda, guizzai diritto verso il pasto pronto. Appena ebbi io abboccato il verme grosso, l’ingordigia mi rinchiuse nella rete con una folla di tanti altri pesci che gridava, mentr’io tremavo come un’alga in preda alla corrente. E persi i sensi senza saper perche’!


 


(8) Quando rinvenni mi trovai con altri pesci in una stanza divisa in tanti mari. E li’ vid’io pesci di tutte le razze, di colore e costumi differenti, giocare contenti nelle piccole prigioni comode arredate e piene d’alimenti. Graziose pescioline vivaci e fresche si trovavano li’ in nostra compagnia, e cosi’ tutti ruzzavamo contenti, come pesci porci dopo sontuoso pasto.

 



(9) Un giorno qualcuno dal di fuori osservo’ il mio vivere contento e fu cosi’ che io non volendo, ed impotente come sempre, lasciai la mia vita muoversi con il vento. Fui portato in questa vasca grande e voi tutti piccini a quel tempo mi guardaste con sbalordimento. Mi piacque questa nuova dimora e fui contento!