Le avventure di Curiosin - Canto 3

(19) Curiosin presto presto s’affretto’ senza timore a salvar quel poverino, che perduto e sonnolento, si senti’ tirar le pinne… e fuori di pericolo! Verdolin, con gentilezza, ringrazio’ il suo salvatore e con tanti complimenti l’invito’, con tutto il cuore, a pranzar nel suo ritrovo ed a restar se lo vorra’. Curiosin, che soletto era stato un giorno o piu’, volentieri e felicissimo accetto’ questa richiesta. Subito partirono sulla strada tutta verde.

(20) E cosi’ i due amici, chiacchierando allegramente, arrivarono al ritrovo della tribu’ dei pesci verdi. L’accoglienza fu festosa ed il pranzo ancora piu’ e quel giorno tutto quanto fu passato in allegria con giochi d’ogni specie e tra schietta compagnia. Ma la sera venne presto sulla festa ancor gioiosa ed allor la compagnia si ritiro’ sulle alghe fresche a sognar quella notte sotto i raggi della luna o a pensar meravigliati a quella festa inaspettata.

 

(21) Lieto e grato il pesciolino s’addormento’ come un bambino, pero’ vide quella notte una tribu’ di pesci blu che viveva pacificamente in un campo di virtu’. Volle allora ripartire per quel paese familiare, ma decise quel mattino di restare ancora un po’ con l’amico Verdolin, che grato e buon straniero, mostro’ meticolosamente al suo eroe Curiosin quel che v’era da vedere nel paese tutto verde.


(22) Il viaggiare aguzza la mente e gli occhi ancora piu’. E Curiosin, da buon forestiero, osservo’ intelligentemente le varie usanze dei pesci verdi. E capi’, con soddisfazione, che bisogna migliorare con comprensione i dintorni familiari per arrivare ad un’eccellente civilizzazione. La vera filosofia sta nel cuore di ogni pesce che e’ felice di vivere il momento e di sognare continuamente, senza poi scordarsi niente!

 

(23) Difatti la vera felicita’ e’ nel sangue della gente. Ed il sangue e’ come il tempo, sceglie sempre il giorno giusto; e piu’ felici son le genti quando il tempo li circonda con le giuste primavere e con tutte le stagioni, senza poi contare i fiori. Dopo aver visto le tante meraviglie del paese verde, Curiosin ringrazio’ sinceramente il suo ospite cortese e, da amico, l’abbraccio’ forte forte con tutto il cuore e saluto’ anche gli altri pesci verdi.

 

(24) E di nuovo mosse le pinne lentamente in quel mare tanto grande e si’ attraente. Pian pianino nuoto’ due notti e di’ per trovarsi infine al confine della tribu’ dei pesci blu. Si fermo’ un momento li’ per li’ per godersi il panorama di quel paese che non aveva visto mai ma che conosceva intimamamente nel suo animo. Era stanco ormai di quella lunga nuotata, ma, ad un tratto, a quella vista, si senti’ di nuovo vispo!

 

(25) Oh che gioia a veder per la prima volta da vicino il paesaggio del suol natio! Sentir nel cuore quella stragrande gioia dell’emigrante che ritorna alla sua patria! E poi vedere le grotte blu’ in mezzo alla vallata dalla collina, li’ al confine, ov’era il pesciolino! Che incanto! Che bellezza! Che felicita’! Curiosin prese una pera da un albero alla mano e non ve la prendete se la mangio’ senza dire “boh”!

 

(26) Mentre camminava, il piccolo Curiosin si meravigliava sempre piu’ dei begli alberi marini carichi di bonta’ divina e dei bei fiori colorati nella campagna di quella tribu’, che ovviamente lavorava con dedizione i suoi campi di coltivazione. Difatti, per la strada, Curiosin aveva incontrato tanti pesci contadini che si dirigevano tutti insieme verso i campi, con la zappa e la merenda, cavalcando con destrezza degli asini d’argento.

 

(27) Il Paese Blu si trovava su una collina proprio in mezzo alla vasta vallata marina, che era circondata da alte montagne arrugginite, tutte coperte di piante grosse, faggi e pini. Quell’orizzonte gli dava un aspetto quasi alpino, mentre quell’abbondanza di fiori e frutti marini, giu’ nella grande pianura in mezzo a quel mare, dava a Curiosin, che aveva viaggiato con tant’ansia, la speranza di ritrovarsi in un’oasi quasi tropicale!